Kilarkos
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Ecco la mappa della capitale dell’Impero, Kilarkos, in tutto il suo splendore. Spiccano i templi dedicati alle sette divinità, di cui ovviamente il più importante è quello di Leukas, e la mole imponente del palazzo imperiale, abbarbicato sul Colle del Re. Si può anche vedere la villa degli Eroi in uno dei quartieri più nuovi della città.

Città di Kilarkos

Città di Kilarkos

Teoria magica, parte seconda: terminologia
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La teoria magica è basata proprio sulla conoscenza delle interazioni tra i flussi. In particolare vengono definiti nodi i punti in cui i flussi si incrociano. L’attuale teoria magica è focalizzata sullo studio della disposizione dei nodi che sono più facili da individuare e manipolare rispetto ai singoli flussi.

Terminologia:
FLUSSO: corrente di energia costituente.
NODO: punto di intersezione di più flussi.
LIVELLO: indica il numero di flussi che si intersecano in quel nodo.
RILEVANZA: è un dato empirico, indica quanto il nodo sia solitario (alta rilevanza) o circondato da altri nodi di livello pari o superiore (bassa rilevanza).
STATO DI QUIETE: lo stato a cui tendono i nodi se lasciati a se stessi.
STATO DI QUIETE AGGREGATO: uno stato costituito da molti stati vicini tra loro sia nello spazio classico che nello spazio degli stati.
STATO DI QUIETE ALTERATO: uno stato di equilibrio indotto da manipolazioni esterne. Può essere stabile o instabile.
RISONANZA: un fenomeno di influenza a distanza degli stati di quiete.
SPAZIO DEGLI STATI: uno spazio teorico le cui coordinate non sono quelle spaziali classiche, bensì grandezze appositamente create che descrivono gli stati di quiete.
SPAZIO ASSOLUTO: una congettura teorica secondo la quale lo spazio reale è una combinazione tra lo spazio quadridimensionale (x,y,z,t) e lo spazio degli stati.

Le monete
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Benvenuti alla seconda lezione del Grande Neileus.

Oggi parleremo di monete.
Lo so, è un argomento veramente plebeo, ma se volete privare dei poveri stolti di tutti i loro averi al gioco dovrete pur sapere quanto valgono le monete che vengono gettate sul tavolo ad ogni puntata.

La moneta più miserabile è il sole di rame. E’ talmente inutile che credo di non averne mai vista una in vita mia, ma so che la plebaglia del mercato ne fa grande uso. SI chiama così perchè è fatta di rame e porta inciso un sole su di una faccia.

Dieci soli di rame fanno un sole d’argento: una moneta piuttosto comune, interamente in lega d’argento con lo stesso sole inciso su una faccia.

Con dieci soli d’argento si ottiene un anello. Non un anello inteso come cosa da portare sul dito ovviamente, ma una piccola moneta d’oro con su inciso un anello. Ne ho anche viste di bucate peraltro. L’importante è che il peso sia lo stesso ed il conio inalterato.

Cinque anelli fanno un sole d’oro. Anche i più ritardati avranno ormai capito come funziona: una moneta d’oro con un sole inciso sopra.

Infine, l’unica moneta davvero degna di me: la corona kilarkiana, un solido e massiccio disco del valore di due soli d’oro, recante incisa la Corona Imperiale. Con una sola corona si possono ottenere due soli d’oro, o dieci anelli, o cento soli d’argento, o mille soli di rame.

Quindi, quando giocate d’azzardo con me, per favore, non scomodatevi con monete inutili. Siamo seri: perchè puntare meno di un anello per volta?

Arrivederci alla prossima lezione del Grande Neileus.

Teoria magica, parte prima: fondamenti

Il mondo così come lo vediamo è costituito da energia. Questa energia fluisce nello spazio (inteso come estensione vuota di qualunque genere) secondo percorsi all’apparenza casuali ma in realtà precisi e influenzati da leggi stabilite. Ciò che i nostri sensi percepiscono (massa, consistenza, forza, eccetera) è quindi determinato dall’interazione tra questi flussi di energia. Per ipotesi, conoscendo le interazioni attuabili, è possibile prevedere esattamente cosa succederà con una particolare disposizione dei flussi stessi, così come è possibile, data una percezione (es. il peso di un oggetto), determinare con esattezza la composizione dei flussi che hanno originato quell’effetto. In realtà ci sono talmente tante variazioni che nessuno è realmente in grado di farlo.

Il calendario di Antanacara
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Benvenuti alla prima lezione del Grande Neileus.

Oggi parleremo del calendario, in modo da fornirvi parte delle conoscenze necessarie per leggere e apprezzare le mie eroiche gesta.
Come tutti sanno, un anno su Antanacara è costituito da 365 giorni, tranne gli anni bisestili che ovviamente hanno un giorno in più.
L’anno è poi diviso in dieci lune, a loro volta divise in sei sestine di sei giorni ciascuna (lo dice il nome stesso, sestina, da sei. Se fossero, che ne so, sette, si chiamerebbe settina).
Esistono anche dei giorni che non appartengono a nessuna luna, e sono i cosiddetti Giorni Infralunari, uno ogni due lune, e poi il Primo Giorno dell’anno (negli anni bisestili esiste anche un Ultimo Giorno).

Per aiutare quelli non brillanti come il sottoscritto, a ogni luna è stato assegnato un nome.
I dieci nomi sono:
Luna della Salamandra
Luna della Libellula
Luna del Coccodrillo
Luna del Rospo
Luna del Serpente
Luna del Quetzal
Luna del Falco
Luna del Camaleonte
Luna del Drago
Luna della Fenice

Ovviamente anche i Giorni Infralunari hanno un nome proprio:
Giorno del Fuoco o Primo Giorno (tra la luna della Fenice e quella della Salamandra)
Giorno dellíAcqua (tra la luna della Libellula e quella del Coccodrillo)
Giorno della Terra (tra la luna del Rospo e quella del Serpente)
Giorno dellíAria (tra la luna del Quetzal e quella del Falco)
Giorno del Tempo (tra la luna del Camaleonte e quella del Drago)
Giorno del Sole o Ultimo Giorno (tra la luna della Fenice e quella della Salamandra)

Siccome esistono persone veramente inutili che non si ricordano nemmeno dove hanno lasciato il cervello, anche i giorni di una sestina hanno un nome:
giorno del Drago d’Oro,
giorno del Drago Rosso,
giorno del Drago d’Argento,
giorno del Drago Nero,
giorno del Drago di Bronzo,
giorno del Drago Blu.

Solo gli eletti (come me) avranno notato che i draghi sono alternati: un drago Cromatico e uno Metallico (no, anzi, è viceversa… stavate attenti, vero?)

Dato che, come è ovvio, i giorni dell’anno hanno sempre lo stesso nome e la stessa posizione all’interno di sestine e lune, spesso nel dire comune si omette il numero della sestina e si indica il numero del particolare giorno all’interno della luna (ad esempio “Terzo Bronzo del Serpente” indica il giorno del Drago di Bronzo della terza sestina della Luna del Serpente). I Giorni Infralunari non sono considerati dentro nessuna luna o sestina, e perciò sono sempre indicati col loro nome.
“Il giorno del Drago Celeste” è un comune modo di dire (che io personalmente odio) per indicare un giorno che non arriverà mai; questo perché il Drago Celeste non appartiene nè ai Draghi Cromatici né a quelli Metallici, ma è considerato come una specie a parte (in pratica un disadattato, un po’ come un mendicante nella zona di Palazzo Enchamneides).

Bene, spero che sia tutto chiaro. E comunque, anche se non lo fosse, io ora ho da fare e non posso stare a rispondere alle vostre domande.

Arrivederci alla prossima lezione del Grande Neileus.