L’angolo di Mydion

Buongiorno a tutti. Sono qui per approfondire alcuni argomenti di indubbio interesse per tutti voi, attraverso chiare ed esaustive spiegazioni. Come ben sapete, il mio campo è la magia, ma in realtà questa rubrica spazierà su argomenti di ogni genere, trattati con squisita professionalità come mio solito.

Teoria magica, parte prima: fondamenti

Il mondo così come lo vediamo è costituito da energia. Questa energia fluisce nello spazio (inteso come estensione vuota di qualunque genere) secondo percorsi all’apparenza casuali ma in realtà precisi e influenzati da leggi stabilite. Ciò che i nostri sensi percepiscono (massa, consistenza, forza, eccetera) è quindi determinato dall’interazione tra questi flussi di energia. Per ipotesi, conoscendo le interazioni attuabili, è possibile prevedere esattamente cosa succederà con una particolare disposizione dei flussi stessi, così come è possibile, data una percezione (es. il peso di un oggetto), determinare con esattezza la composizione dei flussi che hanno originato quell’effetto. In realtà ci sono talmente tante variazioni che nessuno è realmente in grado di farlo.

Teoria magica, parte seconda: terminologia
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La teoria magica è basata proprio sulla conoscenza delle interazioni tra i flussi. In particolare vengono definiti nodi i punti in cui i flussi si incrociano. L’attuale teoria magica è focalizzata sullo studio della disposizione dei nodi che sono più facili da individuare e manipolare rispetto ai singoli flussi.

Terminologia:
FLUSSO: corrente di energia costituente.
NODO: punto di intersezione di più flussi.
LIVELLO: indica il numero di flussi che si intersecano in quel nodo.
RILEVANZA: è un dato empirico, indica quanto il nodo sia solitario (alta rilevanza) o circondato da altri nodi di livello pari o superiore (bassa rilevanza).
STATO DI QUIETE: lo stato a cui tendono i nodi se lasciati a se stessi.
STATO DI QUIETE AGGREGATO: uno stato costituito da molti stati vicini tra loro sia nello spazio classico che nello spazio degli stati.
STATO DI QUIETE ALTERATO: uno stato di equilibrio indotto da manipolazioni esterne. Può essere stabile o instabile.
RISONANZA: un fenomeno di influenza a distanza degli stati di quiete.
SPAZIO DEGLI STATI: uno spazio teorico le cui coordinate non sono quelle spaziali classiche, bensì grandezze appositamente create che descrivono gli stati di quiete.
SPAZIO ASSOLUTO: una congettura teorica secondo la quale lo spazio reale è una combinazione tra lo spazio quadridimensionale (x,y,z,t) e lo spazio degli stati.

Teoria magica, parte terza: dati sperimentali
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- la modifica di nodi ad alta rilevanza tende a produrre effetti violenti e poco controllabili.
- la modifica di nodi di alto livello produce effetti importanti e radicali.
- i nodi obbediscono a una legge di minima energia che fa sì che tendano a ordinarsi in un particolare modo. Questo stato è denominato stato di quiete ed è definito localmente (i.e. regioni di spazio diverse hanno un differente minimo energetico)
- l’alterazione temporanea di nodi è più facile che non l’alterazione permanente, che richiede l’individuazione di un nuovo punto di minimo energetico locale (stato di quiete alterato).
- l’alterazione permanente può essere instabile; in quel caso basta una minima interferenza per condurre verso un nuovo stato di quiete.
- le alterazioni molto forti possono avere influenza destabilizzante su stati di quiete locali spazialmente vicini a quello alterato.
- il fenomeno della risonanza (la cui origine è ignota) causa alterazioni in stati di quiete anche molto lontani spazialmente ma simili (stati “vicini” nello spazio degli stati)
- gli stati di quiete aggregati hanno solitamente un’estensione spaziale molto ampia, nell’ordine delle migliaia di miglia; questo fa sì che una particolare tecnica di modifica dei nodi abbia lo stesso effetto in un’area molto vasta (i.e. se modifico i nodi in un certo modo a Kilarkos ottengo lo stesso effetto a Bitor, dall’altra parte del continente).
- la presenza degli stati di quiete aggregati è all’origine dei diversi tipi di magia locale, e in particolare della marcata differenziazione tra magia di terra e magia dimensionale.
- la massa sembra determinata da un maggior numero di nodi di alto livello concentrati nella stessa area spaziale. Questo permette alla magia sotto terra di essere meno violenta (nodi a bassa rilevanza) ma più potente (nodi di alto livello). – anche se è teoricamente possibile ridurre o aumentare il livello di un nodo (fino addirittura a farlo sparire se si riesce a non far incrociare nessun flusso), in pratica la magia odierna non è ancora sufficientemente evoluta e i tentativi fatti in quel senso hanno spesso effetti spettacolari (ma ben lontani da quelli desiderati)
- è teoricamente possibile creare o consumare direttamente i flussi.

Teoria magica parte quarta: funzionamento della magia moderna
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La magia odierna è costituita da una serie di procedure predeterminate (chiamate di volta in volta “formule”, “rituali”, “ricette”, eccetera) il cui scopo è determinare quel cambio dello stato di quiete che porta all’effetto desiderato. Buona parte delle procedure risale ai tempi immediatamente successivi alla catastrofe della Piana di basalto, epoche durante le quali le razze mortali hanno recuperato parte della conoscenza dei loro padroni (gli Eterni) e l’hanno formalizzata per poterla trasmettere. Queste procedure sono state copiate banalmente dalle magie più elementari utilizzate dagli Eterni in presenza dei loro schiavi mortali, e non dipendono da una conoscenza reale dei fenomeni di base ma solo da una mera capacità imitativa.

Nel corso dei millenni (la catastrofe è avvenuta circa diecimila anni fa) lo studio della magia ha prodotto (e tutt’ora produce) nuove procedure, ma tutto molto lentamente a causa della complessità e pericolosità della materia.
Questa evoluzione ha dato origine anche a una certa differenziazione nel metodo di utilizzo e nel tipo di procedure utilizzate, che ha portato alla definizione di diversi tipi di magia.