Teoria magica parte quinta: Magia Accademica

- Magia accademica (o più semplicemente magia): è quella volta soprattutto allo studio delle basi e alla sistematicizzazione della conoscenza. I grandi maghi sono studiosi che analizzano a fondo i risultati degli esperimenti fatti da altri e teorizzano nuovi stati sulla base delle conoscenze accumulate. La magia accademica dispone di grandi conoscenze contenute nelle biblioteche e nelle università, oltre alle collezioni private dei grandi maghi stessi. I maghi accademici utilizzano di solito magia potente ma poco pericolosa, manipolando nodi di alto livello ma a bassa rilevanza. Siccome la maggior concentrazione di questi ultimi si trova nel sottosuolo le aree di sperimentazione delle accademie si trovano generalmente nei sotterranei.

Teoria magica parte quarta: funzionamento della magia moderna
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La magia odierna è costituita da una serie di procedure predeterminate (chiamate di volta in volta “formule”, “rituali”, “ricette”, eccetera) il cui scopo è determinare quel cambio dello stato di quiete che porta all’effetto desiderato. Buona parte delle procedure risale ai tempi immediatamente successivi alla catastrofe della Piana di basalto, epoche durante le quali le razze mortali hanno recuperato parte della conoscenza dei loro padroni (gli Eterni) e l’hanno formalizzata per poterla trasmettere. Queste procedure sono state copiate banalmente dalle magie più elementari utilizzate dagli Eterni in presenza dei loro schiavi mortali, e non dipendono da una conoscenza reale dei fenomeni di base ma solo da una mera capacità imitativa.

Nel corso dei millenni (la catastrofe è avvenuta circa diecimila anni fa) lo studio della magia ha prodotto (e tutt’ora produce) nuove procedure, ma tutto molto lentamente a causa della complessità e pericolosità della materia.
Questa evoluzione ha dato origine anche a una certa differenziazione nel metodo di utilizzo e nel tipo di procedure utilizzate, che ha portato alla definizione di diversi tipi di magia.

Presentazione a Mondovì
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Gainsworth Publishing

in collaborazione con
La Bottega Errante

presenta

*** AVVENTO – La colonna di Antanacara ***
di Ronnie Pizzo e Nicolò Parolini

VENERDI’ 13 giugno, alle ore 19.00
Presentazione con la partecipazione degli AUTORI.
Letture a cura di Marlen Pizzo!

NON MANCATE!

La Bottega Errante
Piazza Santa Maria Maggiore,6
Mondovì (CN)

Teoria magica, parte terza: dati sperimentali
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- la modifica di nodi ad alta rilevanza tende a produrre effetti violenti e poco controllabili.
- la modifica di nodi di alto livello produce effetti importanti e radicali.
- i nodi obbediscono a una legge di minima energia che fa sì che tendano a ordinarsi in un particolare modo. Questo stato è denominato stato di quiete ed è definito localmente (i.e. regioni di spazio diverse hanno un differente minimo energetico)
- l’alterazione temporanea di nodi è più facile che non l’alterazione permanente, che richiede l’individuazione di un nuovo punto di minimo energetico locale (stato di quiete alterato).
- l’alterazione permanente può essere instabile; in quel caso basta una minima interferenza per condurre verso un nuovo stato di quiete.
- le alterazioni molto forti possono avere influenza destabilizzante su stati di quiete locali spazialmente vicini a quello alterato.
- il fenomeno della risonanza (la cui origine è ignota) causa alterazioni in stati di quiete anche molto lontani spazialmente ma simili (stati “vicini” nello spazio degli stati)
- gli stati di quiete aggregati hanno solitamente un’estensione spaziale molto ampia, nell’ordine delle migliaia di miglia; questo fa sì che una particolare tecnica di modifica dei nodi abbia lo stesso effetto in un’area molto vasta (i.e. se modifico i nodi in un certo modo a Kilarkos ottengo lo stesso effetto a Bitor, dall’altra parte del continente).
- la presenza degli stati di quiete aggregati è all’origine dei diversi tipi di magia locale, e in particolare della marcata differenziazione tra magia di terra e magia dimensionale.
- la massa sembra determinata da un maggior numero di nodi di alto livello concentrati nella stessa area spaziale. Questo permette alla magia sotto terra di essere meno violenta (nodi a bassa rilevanza) ma più potente (nodi di alto livello). – anche se è teoricamente possibile ridurre o aumentare il livello di un nodo (fino addirittura a farlo sparire se si riesce a non far incrociare nessun flusso), in pratica la magia odierna non è ancora sufficientemente evoluta e i tentativi fatti in quel senso hanno spesso effetti spettacolari (ma ben lontani da quelli desiderati)
- è teoricamente possibile creare o consumare direttamente i flussi.